La passeggiata della Lazio sul Como (1-5) e le vittorie di misura di Fiorentina (0-1 con il Genoa) e Roma (1-0 sul Torino) hanno concluso, nella giornata di giovedì 31 ottobre, il turno infrasettimanale di Serie A: giornata che ha consentito al Napoli di Antonio Conte di mantenere invariato il vantaggio sull’Internazionale di Simone Inzaghi (più 4) e di aumentare a sette le lunghezze su una Juventus non più terza in classifica perché, dopo il pareggio interno con il Parma, si è vista superata da Atalanta, Fiorentina e Lazio. È già tempo, però, per metabolizzare la decima giornata e calarsi nella undicesima che, alle 15 del 2 novembre, sarà aperta da un’interessante Bologna-Lecce e, a seguire, dalla sfida tutta in bianco e nero tra Udinese e Juventus e dal derby lombardo tra il Monza ed il Milan. All’antivigilia del lunch-match di domenica 3 novembre contro l’Atalanta di Giampiero Gasperini, invece, è tornato a parlare nella conferenza stampa pre-gara il mister azzurro Antonio Conte.
Stimo Gasp. Loro possono essere modello per noi
L’allenatore napoletano ha esordito affermando che “vanno dati i meriti al club – Atalanta ndr – e a Gasperini che ha fatto un lavoro straordinario, ho grande stima, è stato anche un mio allenatore: guidava la Juve Primavera e, ogni tanto, in caso di infortuni giocavo con loro. Tramite il duro lavoro ha ottenuto grandi risultati”. Quindi, sulla possibilità di conquistare uno scudetto che sarebbe equiparato un po’ a un miracolo sportivo, ha spiegato che “sono credente e praticante e di miracoli conosco solo una persona che ne fa. Prego per me, la mia famiglia ma anche per i miei calciatori. Quello che noi possiamo fare è essere uniti e compatti nel costruire qualcosa di importante e che duri nel tempo. Poi, si dice che Dio veda e provveda, ma sicuramente quello che non deve mai mancare è il nostro apporto. Tutti insieme dobbiamo creare qualcosa di bello che, in un campionato, può sicuramente dare punti in più. Miracoli calcistici? Ripeto, conosco solo una persona che ne fa, noi possiamo solo lavorare per aiutare questa persona; se speriamo soltanto che succedano pregando… allora diventa difficile. ‘Aiutati che Dio ti aiuta’ è una frase perfetta in questo senso”. Infine, pungolato a esprimersi sui singoli quali Lukaku e Kvaratskheila, ha voluto confermare che “il Napoli vince e il Napoli perde, io non c’entro nulla. Il concetto è unico: noi vinciamo e noi perdiamo, fine. Anche il dare specifici meriti a un singolo giocatore o un singolo allenatore è sbagliato, quindi mi auguro che in futuro non avvengano queste distinzioni. Vinciamo e perdiamo tutti insieme, facciamo bene e facciamo male tutti insieme; non voglio meriti, che per di più sono temporanei, i meriti vanno sempre tutti divisi”.
Le dirette inseguitrici
Detto della trasferta udinese per la squadra di Thiago Motta leggermente in crisi e di quella in terra brianzola per i rossoneri di Paulo Fonseca altrettanto incerti in questo primo terzo di stagione, l’immediata inseguitrice del Napoli, la metà nerazzurra di Milano, ha sulla carta un turno agevole in casa con un redivivo Venezia reduce dalla confortante vittoria per 3-2 sui friulani bianconeri nel turno appena in archivio. Per le sorprendenti Fiorentina e Lazio che, insieme all’Atalanta, occupano la terza posizione in classifica a meno sei dalla capolista azzurra, una visita alla Torino granata per la Viola e una gara casalinga con un Cagliari ferito per i biancocelesti allenati da Marco Baroni.