Il mondo con il fiato sospeso per l’esito dell’elezione del 47° presidente degli Stati Uniti d’America
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Il voto negli Stati Uniti d’America è da sempre molto seguito fuori dei confini nazionali a stelle e strisce, ma stavolta l’attesa per conoscerne l’esito è davvero alta nel resto del pianeta. Due guerre in corso che rischiano seriamente di allargarsi e coinvolgere nel conflitto un’Europa disabituata agli scontri armati tra eserciti dopo 70 anni di relativa pace, infatti, dalla Russia a Israele, dagli stati arabi all’Unione europea, fanno seguire con grande pathos la scelta del popolo statunitense pro o contro Kamala Harris, a favore o no di Donald Trump: voto che è attualmente in corso e che, in Italia, i primi risultati cominceranno ad arrivare a partire dalle ore 23 di oggi martedì 5 novembre.
America divisa a metà
Al momento, a campagna elettorale conclusa e ad urne aperte, la sola cosa sicura sulla quale si può ragionare è la spaccatura a metà, certificata e vidimata da tutti i principali istituti di sondaggio statunitensi, dell’elettorato Usa: democratici e repubblicani, almeno nel segreto del seggio elettorale, non sono mai stati così divisi e gli uni contro gli altri armati. Infatti, chiunque vinca, soprattutto se di misura e con l’ombra lunga dei brogli elettorali e della manipolazione della volontà popolare, l’intelligence Usa teme che ci siano disordini e scoppino rivolte in confronto alle quali l’assalto a Capitol Hill di 4 anni fa sarà null’altro che una gita fuori porta di pensionati.
Harris o Trump?
Chi sarà il 47° presidente degli Stati Uniti d’America lo decideranno gli americani, ma a livello internazionale possiamo abbozzare quelle che sono le preferenze tra i principali governi e stati, iniziando da quello italiano. È risaputa la simpatia, pregressa e attuale, della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e del suo vice leghista Matteo Salvini per il tycoon Donald Trump. Stessa cosa dicasi per il presidente russo Vladimir Putin e, forse, per gran parte degli stati arabi che si sentono minacciati dall’attuale politica estera del primo ministro d’Israele Bibi Netanyahu. Premier israeliano che, forse, è equidistante dai due sfidanti al pari del presidente ucraino Zelensky.
Italia: dove seguire lo spoglio in tv
In Italia, come nel resto del globo terrestre, massima sarà, ovviamente, la copertura mediatica dell’evento: radio, tv, giornali online e siti specializzati bombarderanno l’etere e la rete con dirette, speciali, maratone senza soluzione di continuità fin dal prime time di questa sera.
Rai
Sulla rete ammiraglia del servizio pubblico a dare la stura alla no-stop elettorale americana sara Bruno Vespa con il suo Porta a Porta a partire dalle 23:40. Alle 6:30 il testimone passerà alla redazione del Tg1 che, a partire dalle ore 10, lo lascerà al Tg2.
Mediaset
Rete 4 sarà, invece, quella che per il gruppo del Biscione darà più copertura allo Usa election day. Inizierà, fin dal prime time, Bianca Berlinguer con il suo È sempre Cartabianca per andare avanti fino alle 6 del mattino successivo.
La 7
Qui non ci sono discussioni: Enrico Mentana e la sua #maratonamentana sono il marchio di fabbrica in fatto di speciali elettorali.
Sky
Infine, Sky America 2024 Harris Vs Trump farà il punto a partire dalle 23 per poi proseguire fino alle 19:50 di mercoledì 6 novembre.
redazione