Il Comune di Formia partecipò ad e vinse un bando regionale, ottenendo un finanziamento di 62mila euro per ristrutturare uno degli appartamenti in via La Pira. Lavori appaltati e mai eseguiti
Ci risiamo! Come se non bastasse l’irregolare assegnazione da parte dell’allora Commissario prefettizio del Comune di Formia, dott.ssa Silvana Tizzano, alla Sezione Navale della Guardia di Finanza di Gaeta di due unità abitative site in località Vindicio e sequestrate prima e confiscate poi alla famiglia di don Ernesto Bardellino da San Cipriano d’Aversa – Guardia di Finanza di Gaeta dove prestava servizio proprio D.S.R., l’appuntato finanziere arrestato prima e condannato poi per vicende legate al traffico di droga in concorso con altri e conoscente-amico di uno dei figli di Ernesto Bardellino: Angelo -, scopriamo e segnaliamo quello che si prospetta essere l’ennesimo favore alla famiglia del defunto boss casalese Antonio Bardellino da parte di chi, volutamente o non, pare proprio non voglia dar noie al fratello del fondatore del sanguinario clan camorristico del casertano ed ai suoi figli che nell’ex Perla del Tirreno hanno messo radici.
L’antefatto
Correva l’anno 2019. Alla testa dell’Amministrazione comunale di Formia c’era colei che si dichiara da (quasi) sempre essere una convinta e ferma oppositrice dei Bardellino e delle altre famiglie di camorra che inquinano e deturpano il tessuto politico-economico-sociale locali fin dalla fine dei lontani anni 70: Paola Villa. Il 17 ottobre del 2019, appunto, su proposta dell’allora assessore al Patrimonio, ing. Paolo Mazza, e d’intesa con l’allora assessore ai Servizi Sociali, dott. Giovanni D ’Angiò, il dirigente del Settore V Urbanistica e Gestione del Territorio, arch. Annunziata Lanzillotta, la Giunta Villa decise di “concorrere all’Avviso pubblico della Regione Lazio, approvato con determinazione n. G 12058 del 13/09/2019, per la concessione di finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata al fine di favorirne il riutilizzo e la fruizione sociale in attuazione della D .G .R . n. 621 del 03/09/2019 e di individuare, ai fini della partecipazione all’Avviso pubblico di cui al punto 2 che precede, l’immobile ubicato in Formia in Viale Unità D’Italia – via Giorgio La Pira nda – attualmente non affidato a terzi e censito al Catasto del Comune di Formia al foglio F O R /1 3 particella 1165, sub 5, giusta decreto di trasferimento da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata n. 23968 del 10.10.2013”.
Nelle intenzioni dei proponenti, quell’appartamento, debitamente ristrutturato grazie ai fondi regionali di un progetto denominato “Abitare la Vita”, avrebbe dovuto offrire “la possibilità alle persone con disabilità di avere e sentirsi a ‘casa propria’ essendo, questa, una delle aspirazioni fondamentali della maggior parte delle medesime, indipendentemente dall’età o dalla patologia/menomazione che è all’origine della loro condizione di salute”. Purtroppo, come accade quasi sempre quando si è di fronte ai famigerati beni confiscati alla famiglia di Ernesto Bardellino in località Vindicio di Formia, le cose non andarono esattamente come le aveva immaginate l’Amministrazione capeggiata dalla professoressa di Scienze naturali.
Il finanziamento della Regione al progetto del Comune di Formia, l’appalto vinto da una ditta del napoletano e i lavori mai eseguiti nel silenzio di tutti
Il 25 maggio 2020 – 7 mesi dopo la presentazione del progetto del Comune di Formia -, così come da verbale della seduta, all’interno della riunione della Commissione Bilancio, Personale, Patrimonio e Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata, l’assessore competente Paolo Mazza da contezza ai presenti dell’ammissione del Comune di Formia al progetto della Regione Lazio “Abitare la Vita” – determinazione dirigenziale n. G02444 del 05/03/2020 – e della necessità, per questo, di votare una variazione al bilancio in entrata per registrare il finanziamento regionale concesso e pari a 62.096 mila euro a fronte dei 70mila richiesti dall’Amministrazione. La variazione è votata ed approvata dai presenti.
Arriviamo così alla data del 21 gennaio del 2021 quando, sempre da documenti ufficiali del Comune di Formia da noi visionati, si porta a conoscenza dell’Avviso di Aggiudicazione dei lavori di manutenzione straordinaria della unità immobiliare sita in via Vindicio (via Giorgio La Pira) – CUP H88G20000030002 – CIG: Z3DF0DA84 -. L’appalto, come da determinazione n.63 del 15/21/2021, risulta essere stato vinto, secondo il criterio di aggiudicazione del minor prezzo, da Il Quadrifoglio 82-Società Cooperativa: azienda con sede legale a Quarto di Napoli in via Matilde Serao – n. P. Iva 03693190633 – che, nell’ultimo bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2023, ha dichiarati 5 dipendenti ed un fatturato di circa 934mila euro. 27.600,98 euro la somma con la quale, invece, si è aggiudicata la suddetta commessa per ristrutturare e rendere fruibile il bene confiscato ai Bardellino e destinato, nelle intenzioni di chi presentò il progetto, ad accogliere persone disabili in nome della loro giusta e sacrosanta ricerca di autonomia, anche abitativa. D’ora in avanti, però, le cose non tornano più.
Lavori mai partiti. Dove sono finiti i soldi del finanziamento regionale?
Lo scenario politico-amministrativo a Formia cambia: Paola Villa è defenestrata da una congiura di palazzo e a guidare l’ex Perla del Tirreno arriva il commissario prefettizio Silvana Tizzano e, successivamente, la nuova Giunta, eletta democraticamente dai cittadini formiani, di centrodestra attualmente in carica. Di “Abitare la Vita”, dei 62mila euro arrivati dalla Regione Lazio, dei 27 mila euro aggiudicati dal Comune a “Il Quadrifoglio 82” non si sa più nulla; e anche chi si è tanto battuto per accedere a quel finanziamento pare essersi dimenticato dello stesso e, piuttosto che reclamarlo e chiedere che venga applicato senza se e senza ma o, quantomeno, si sappia in quali rivoli del bilancio comunale si siano persi i fondi ricevuti dalla Regione, alza la voce per tutelare gli interessi dei fuorisede della Navale della GdF di Gaeta che, ribadiamo, stando al Regolamento comunale in vigore sui beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sul territorio di Formia e votato dal Consiglio comunale nell’agosto del 2020, non hanno alcun titolo per ricevere dal Comune appartamenti per uso privato. Intanto, dal report pubblicato dal Settore Lavori Pubblici del Comune di Formia e relativo alle opere pubbliche aggiudicate, finanziate e partite sul territorio nel quinquennio 2016-2021, apprendiamo che la somma di 27mila euro circa è stata sì aggiudicata alla ditta di costruzioni napoletana, ma essa non è mai stata liquidata e tantomeno è stata, da chi preposto a questo, fissata una data inizio e una data fine del cantiere mai avviato per la cosiddetta manutenzione straordinaria dell’unità immobiliare sita in Vindicio di Formia che, al pari delle altre nella medesima località, è stata sì sequestrata e confiscata ai Bardellino di Casal di Principe ma, nei fatti, è nella loro completa, totale, assoluta disponibilità nel silenzio o anche nel gridare complice di istituzioni, politica, autorità competenti, semplici cittadini che “guai a toccare Don Ernesto e famiglia…”