La Commissione Politiche Sociali, presieduta da Massimo Cilenti, ha incontrato i rappresentanti della cooperativa sociale Dedalus e i responsabili del Servizio Programmazione Emergenze Sociali del Comune per discutere sull’affidamento di € 25.000 destinato a interventi rivolti ai figli delle donne vittime di tratta. L’obiettivo del finanziamento è di sostenere e ampliare le attività di accoglienza e tutela, promuovendo un percorso di assistenza e protezione specifico per i minori coinvolti in situazioni di grave disagio a causa della situazione di sfruttamento delle madri. A loro viene offerto un supporto psicologico e legale per riparare i traumi vissuti, rafforzando il legame madre-bambino e migliorando la qualità di vita delle famiglie. “Questo intervento dedicato ai figli – ha sottolineato Cilenti – è fondamentale per evitare che i traumi non curati possano generare problematiche più gravi nel tempo. Più in generale, ampliando lo sguardo alla situazione cittadina, occorre un approccio mirato per la fascia 0-12 con un confronto aperto tra Commissione, Consiglio Comunale e gli enti del terzo settore, in modo da strutturare un piano sociale di zona che implementi risorse e attività per queste nuove necessità”.
Le attività previste da Dedalus includono il supporto educativo e psicologico affidato a un team composto esclusivamente da donne (educatrici, psicologhe e una mediatrice culturale) che opera in stretta collaborazione con il Comune di Napoli. Tra le iniziative per sostenere le madri nel loro percorso di autonomia sono previsti servizi di cura per i bambini mentre le donne partecipano a corsi di formazione e attività di empowerment. Questo finanziamento copre dieci mesi di attività e rappresenta un sostegno utile a integrare le risorse già fornite dal Dipartimento per le Pari Opportunità, che ad oggi prevedono interventi rivolti esclusivamente alle madri. “È cruciale – ha concluso Cilenti – coinvolgere tutti i livelli istituzionali nella stesura del prossimo piano sociale di zona, così da garantire un futuro più stabile per le famiglie in difficoltà e promuovere un percorso di vera integrazione e autonomia”.